Storia

PRESENTAZIONE

PROFILO DEL LICEO

Il Petrocchi, tra continuità e innovazione
La tradizione di una città…..
Il liceo artistico statale “Liceo Artistico “Policarpo Petrocchi” nasce nel novembre 1920 come Scuola d’Arte su iniziativa privata con sede in corso Vittorio Emanuele (Corso Gramsci). Successivamente la scuola viene trasferita in via dei Cancellieri. Preparava operatori nei settori della pittura, della decorazione murale, dell’architettura, della scultura, dell’arte del restauro, dell’arte applicata all’industria. I corsi duravano due anni in vista degli esami all’accademia di Belle Arti.
Nel 1928, con delibera del Podestà di Pistoia, la Scuola Libera d’Arte divenne Istituto comunale, con proprio Consiglio di Amministrazione. Nel 1935 subisce la ristrutturazione e trasformazione in Scuola di avviamento professionale dopo le elementari: alla Scuola Provinciale Artigiana si addestravano artigiani e operai specializzati in due sezioni: decorazione murale e scultura decorativa, rilasciando apposite Patenti di Mestiere. Nel 1941 avrà il Riconoscimento legale della Scuola Provinciale da parte del Provveditore agli studi.
In breve tempo la Scuola divenne uno degli istituti più frequentati della provincia, con un’utenza non solo cittadina, ma proveniente anche dal circondario, un po’ come accade adesso.

Dopo la guerra, nel 1945, riprese l’attività didattica con le seguenti discipline curriculari: disegno dal vero, pittura, decorazione murale, disegno geometrico, scenografia. Al termine del corso triennale la scuola rilasciava un attestato di frequenza. Il 1948 segnò l’ampliamento della scuola con l’aggiunta della sezione di falegnameria. Nel 1949 la Scuola Artigiana Pistoiese si fuse con la Scuola d’Arte Applicata “P. Petrocchi”.
Dal 1957 al 1959 si è voluta la creazione di un Consorzio per il finanziamento e la gestione della Scuola d’Arte, con assegnazione, da parte del Comune dei locali dell’ex Convento di S. Pietro quale nuova sede. Con D.P.R. n. 1467 del 1.8.1959 la Scuola consegue il riconoscimento da parte dello Stato con la seguente articolazione in sezioni: decorazione industriale, arte del legno, merletto e ricamo. Nel 1963 con Istituzione della Scuola Media Statale fu annessa alla Scuola d’arte.
Dal 1966 si è avuta la trasformazione della scuola in Istituto Statale d’Arte per cui, in questo anno scolastico ricorre il cinquantesimo, un importante anniversario che sarà opportunamente celebrato. Nell’occasione si ha il trasferimento definitivo dell’istituto nei locali di Piazza San Pietro.

Dagli anni sessanta si sono aperte nuove sezioni: metallo e tessuto nel 1968, un biennio sperimentale in preparazione dell’esame di maturità con possibilità di accesso alle facoltà universitarie nel 1970. Nel decennio 1971-1980, le finalità formative dell’Istituto si sono orientate verso l’indirizzo licealizzante: il concetto di “cultura del progetto” subentra a quello di “cultura artigiana e artistica”, tra il 1980-1990 viene recuperato il concetto di “manualità” che ora diventa “colta”. Sono numerosi i riscontri esterni: concorsi, rapporti con l’imprenditoria, partecipazione a fiere di settore con riconoscimenti e premi. La scuola si modella sulle aree tendendo a potenziare la conoscenza scientifica e storica degli “strumenti” e ad affinare l’acquisizione delle “ tecniche”.

Come Leonardo Da Vinci suggerisce nel Trattato della pittura è proprio l’applicazione della logica, delle discipline matematiche e geometriche, dell’anatomia e dell’ottica che nobilita la pittura, tale da poterla equiparare alle altre arti liberali (cioè speculative), quali la filosofia, la poesia, la teologia, ecc. Il tratto distintivo della scienza pittorica è la sua universalità, poiché l’occhio veicola una comunicazione che, a differenza dell’orecchio, non è soggetta a variazioni linguistiche, quindi “non ha bisogno di interpreti […] come hanno le lettere”. E’ forse per questa riflessione che l’istituto è intitolato a Policarpo Petrocchi, lessicografo pistoiese.

Dall’A.S. 1998-1999 sono stati attivati tre corsi sperimentali del Progetto Michelangelo assistiti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Dal 2001 gli indirizzi generali dell’istituto e delle varie aree disciplinari vengono sempre più improntati alle nuove tecnologie con particolare riferimento ai cambiamenti sia nell’apprendimento che nella comunicazione e nel 2002 è stata introdotta la sezione di grafica e multimedialità.

Successivamente al 2004/05 con importanti investimenti è iniziata l’era di informatizzazione della scuola, sia per ciò che riguarda la didattica che l’attività amministrativa e il rapporto con le famiglie, in linea con l’evoluzione telematica e poi digitale. Nel 2009/2010, I’istituto ISA si è trasformato in LICEO ARTISTICO.
Il Liceo Artistico “Policarpo Petrocchi” è una scuola che, come si può comprendere da questo excursus ha segnato le tradizioni nel panorama scolastico Pistoiese, con gli anni è diventata una realtà culturale e artistica di riferimento nel contesto territoriale della provincia di Pistoia e delle zone limitrofe; la sua storia è la testimonianza del continuo e costante impegno di “officina” formativa di giovani talenti e di valido contributo alla crescita qualitativa dell’imprenditorialità locale, con la quale ha da sempre privilegiato un rapporto di diretto contatto e collaborazione.

…al passo con l’innovazione

LICEO ARTISTICO DI NUOVO ORDINAMENTO E ARTICOLAZIONE DELLE CLASSI

A partire dall’anno scolastico 2010-11 la riforma dell’istruzione superiore ha visto la nascita del Liceo artistico di nuovo ordinamento (DPR n. 89 15 marzo 2010) al quale sono progressivamente confluiti le due anime scolastiche artistiche precedentemente esistenti, vale a dire l’Istituto Statale d’Arte e la sperimentazioni Michelangelo, istituzioni che hanno costituito per lungo tempo importanti punti di riferimento in ambito artistico e, di antica e illustre storia, hanno visto trai loro insegnanti personalità di spicco nel mondo dell’arte e della cultura, hanno altresì operato nella ricerca di ambito artistico e nella innovazione didattica nonché prodotto nel tempo opere e testimonianze significative. Questo vasto e fecondo patrimonio confluisce ora nel Liceo di nuovo ordinamento costituendone le radici e l’humus e al tempo stesso lo stimolo verso la continua sperimentazione didattica e artistica.
Su tali basi s’innesta l’attuale ricerca di un’identità rinnovata e vitale, capace di valorizzare la ricchezza dell’esperienza già maturata e nel contempo di modificare quei percorsi didattici e quegli stili di lavoro, che non sono più rispondenti alle necessità di formazione dei giovani di oggi. La semplice convivenza tra gli indirizzi di studio si è trasformata in un fecondo rapporto di interscambio didattico e culturale.