Una giornata tra arte e letteratura per gli studenti delle classi quinte del Liceo Artistico Petrocchi di Pistoia. Grazie alla collaborazione con il nostro liceo è stato organizzato un Seminario Regionale di formazione nell’ambito delle iniziative del gruppo di lavoro del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e con le associazioni “Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati” di cui fa parte anche “FederEsuli”.
Nella Sala Maggiore del palazzo comunale di Pistoia, venerdì 22 novembre 2024, si è svolto il seminario regionale “La triestinità di Svevo tra arte e letteratura”, in cui relatori di prestigio hanno analizzato aspetti più o meno noti di Italo Svevo in quanto scrittore triestino in un’epoca di grande fermento storico per il nostro Paese. Dai romanzi “Una vita” e “Senilità” fino a “La coscienza di Zeno”, passando per le opere cinematografiche ispirate alle opere dello scrittore o che mettono in scena l’Italia del primo dopoguerra, sempre rimanendo legati alla città che ha dato i natali al grande autore del Novecento.
I lavori del Seminario sono stati moderati dal Dirigente Scolastico del Liceo artistico Petrocchi Rita Gaeta, che ha organizzato con il MIM l’evento: «Ringrazio gli illustri relatori presenti qui oggi, oltre ai docenti e agli studenti che si sono preparati per partecipare attivamente a questa iniziativa, sono proprio i ragazzi i protagonisti di questa giornata, a loro spetta il compito di presentare i relatori e di dare lettura di alcuni brani tra i più significativi tratti dalle opere di Svevo e di altri autori triestini».
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore del Comune di Pistoia Alessandro Sabella e della Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Prato e Pistoia, dott.ssa Ilaria Baroni hanno preso il via gli interventi dei relatori.
Ha preso la parola il Docente Ordinario di Letteratura Italiana dell’Università per Stranieri di Perugia, Prof. Giovanni Capecchi, che ha inquadrato la figura di Italo Svevo nel contesto storico, geografico e culturale italiano a cavallo tra fine Ottocento e inizi del Novecento. Svevo ha scritto nello stesso trentennio di Luigi Pirandello, in un periodo segnato dalla crisi del Positivismo per lasciare spazio a un clima di perenne incertezza per il destino del mondo e dell’uomo stesso. I personaggi sveviani, gli “inetti”, rappresentano magistralmente questa crisi dell’individuo, a cui contribuì in larga parte la diffusione delle teorie psicoanalitiche freudiane.
Il giornalista e critico cinematografico Alessandro Cuk ha approfondito il legame di Svevo con il teatro e la settima arte, concentrandosi in particolare sul film “Senilità” (1962) tratto dall’omonima opera dello scrittore triestino e diretto dal regista pistoiese Mauro Bolognini.
Anche il professore Roberto Cadonici, presidente della fondazione Mauro Bolognini, nel suo intervento, si è concentrato sul successo del cinema italiano degli anni Sessanta, facendo notare come i grandi registi dell’epoca fossero innanzitutto uomini di grande cultura, che avevano intuito come quello cinematografico fosse lo strumento espressivo più utile e congeniale al proprio tempo.
Il professore e critico letterario Fulvio Senardi ha approfondito il tema della letteratura di frontiera e del fenomeno dell’irredentismo culturale, partendo da Trieste, città di frontiera, commerci, caratterizzata da una forte vivacità economica, in cui si parlava tedesco fino al problema del confine orientale e delle comunità italiane istriane e dalmate costrette ad abbandonare la propria terra di origine.
Ha chiuso i lavori la professoressa e referente scolastica della rete nazionale MIM “Il giorno del ricordo”, Beatrice Margiacchi, che ha ringraziato il Dirigente Gaeta, i relatori e i ragazzi delle classi quinte, dando risalto agli studenti dell’indirizzo “Audiovisivo e multimediale” che si sono occupati di effettuare le riprese e le fotografie per tutta la durata del convegno.
La referente Comunicazione istituzionale Prof.ssa Ferri Samantha