PASSODADDIO….LA SCUOLA IN SCENA….

31 maggio 2017 to 13 giugno 2017

…Allora gente, quest’anno il nostro spettacolo andrà in scena il 31 maggio al teatro Bolognini di Pistoia e il 13 giugno al teatro nazionale di Quarrata. i biglietti del 31 maggio li potete prendere al Teatro Manzoni in orario di biglietteria o direttamente a teatro la sera stessa, dalle ore 20. Per quanto riguarda il 13 giugno i biglietti li potete prenotare direttamente a scuola, dalle prof.sse Susanna Polendoni e Laura Ferro. Per tutte e due le date il costo del biglietto è 7 €. Attenzione! Non avrete il posto prenotato quindi chi prima arriva meglio alloggia!

Partecipate numerosi!

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Passodaddio

Sequel dello spettacolo teatrale Il caso Macphisto, in cui il luciferino protagonista  sovvertiva l’ordine costituito colpendo le sue vittime col modus operandi dei “sette vizi capitali” per poi precipitare dall’alto di una scogliera incalzato dall’integerrimo questore Sant’Agata, Passodaddio ritrova i suoi personaggi quattro anni dopo la scomparsa di Macphisto. Eliminato il sobillatore degli istinti più eversivi, il turbatore per antonomasia di ogni status quo, la comunità civile adesso è “protetta” e governata proprio da Sant’Agata, il quale della morte di Macphisto non solo se ne è fregiato il petto, ma l’ha impugnata come arma ideologica per espugnare il Male dalla collettività. È un congegno ben oliato, quello messo su da Sant’Agata, con tutte le rotelle al loro posto che girano all’unisono, e se un dentello per volgare dissidenza o per irresistibile attrazione verso il proibito e l’errore dovesse fuorviare dall’orbita tracciata, ecco prontamente intervenire l’apparato di controllo e “correttivo” allestito dal deus ex machina, il quale dispone di un terzetto di devote pretoriane in abito da suora, pronte ad immolare sull’altare della Giustizia qualunque effrazione. Il modello societario costruito da Sant’Agata funziona, ciononostante il questore non è tranquillo, sente che qualcosa inceppa la sua creatura, lo fiuta nell’aria, lo avverte negli spasmi schizofrenici che talvolta sferzano la linea retta e austera della sua postura. Ed ha ragione, perché ovunque c’è potere c’è un contropotere, ovunque si afferma una condotta ecco che alligna, sotto il manto di cenere della norma, la brace di una controcondotta, che nel nostro caso si coagula intorno alla figura di don Falco.Prete dissidente ed evidentemente confuso, don Falco è il  leader della disobbedienza civile al regime di Sant’Agata e guida spirituale di un esercito di diseredati sfuggiti alle maglie del controllo, una pletora di disadattati che gli Autori hanno caratterizzato con una chiave fortemente grottesca e macchiettistica, enfatizzando i luoghi comuni e i tipi della cultura trash al fine di stigmatizzare gli aspetti più biechi e grevi che germinano nella nostra realtà quotidiana.Lo scalcagnato esercito di don Falco si mette alla chimerica ricerca di Macphisto, convinti che l’Ordine lo si sovverta solo con il Caos, ma la spedizione è fallimentare e tutto sembra rientrare nei ranghi imposti da Sant’Agata, se non che l’improvviso irrompere sulla scena di Macphisto spariglia di nuovo i piani del questore generando follia, ribellione, disarmonia.In questo clima di alterato lirismo si consuma il passodaddio, attraverso la catarsi del coupe de théâtre finale che inevitabilmente crea un nuovo equilibrio, dentro e fuori i personaggi.